XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910
vibranti di calda simpatia per il paese nostro, ebbe per voto dell'Assemblea stessa la nobilissima risposta, che tosto feci pure pubblicare.
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lo svolgimento di un problema, che, dopo aver tanto affaticato i nostri spiriti, ebbe poi la soluzione da lui anticipata.
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Altre ancora delle idee da lui con calore propugnate ebbe la legittima soddisfazione di veder penetrate nella patria legislazione; e cioè il
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dell'uomo geniale, che, per larghezza di vedute, ebbe avversari, non nemici.
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Non lo abbandonarono mai gli elettori, dei quali invece ebbe a sostenere la emulazione nel dargli il mandato. Eletto nelle legislature XV e XVI dal
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aiuto. Nato il 13 maggio del 1861 in Teramo, e seguiti gli studi legali, ebbe ben presto a distinguersi nel foro, ove brillò per l'eloquio facile ed
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rapidamente ascensionale ebbe sempre largo conforto di consenso e di simpatia dei colleghi, lieti dei suoi trionfi, come quelli della più vivida affermazione
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Essa ebbe il suo coronamento nella azione sicura, rapida, illuminata da lui portata nelle amministrazioni a lui affidate, e sovrattutto nella
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Andrea Costa entrò alla Camera nella XV legislatura: del suo partito egli fu il primo che vi entrò; poi nella XVII ebbe a compagni l'Agnini, il
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, italiana, del Romagnosi diede saggi luminosi; sia nell'amministrazione che ebbe savie leggi da lui; sia nella finanza, dove con felice ardimento seppe
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le doti e le i virtù più varie; perchè egli fu tribuno e parlamentare, egli fu precursore e organizzatore; egli ebbe il senso delle folle, lo rese e
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ebbe le vibrazioni gagliarde
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quest'uomo, più ancora che per l'altezza del suo ingegno, che pure ebbe in grado eminente, per il valore della persona, quale esso si è dimostrato
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una frase sola, ripetendo col poeta che, se il mondo sapesse il cor ch'Egli ebbe ancor più vivi sarebbero que' vivissimi sentimenti di stima, di
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ed ebbe a confermarglielo, quest'affetto e quest'onore possono scusare, in questo momento, le mie parole, mentre rendono, per me, doveroso il saluto
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. Ispirato dall'amore, dalla fede nel bene, dall'amore alla patria, per la quale egli nobilmente operò, egli ebbe le virtù più sode: la costanza nei
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Giosuè Carducci lo ebbe scolaro diletto e studioso: noi, collega diligente. Sebbene la malattia già ne minasse l'esistenza, egli volle sedere fino
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Ebbe giovinezza splendida, meritamente fortunata: fu professore di diritto nell'Università in una età nella quale gli altri appena entrano
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